Domus creativa dai colori sgargiantissimi
Questa domenica abbiamo avuto il privilegio di poter visitare Casa Balla, il museo e casa del futurista Giacomo Balla.
La visita è stata una vera e propria esperienza plurisensoriale dove a fare da padrone è stato di certo il colore – esplosivo, sgargiante, materico, visionario, universale.
In Via Oslavia 39b, in una storica palazzina maestosa, al quarto piano si apre ai nostri occhi la porta di Casa Balla. Dall’esterno, la porta non suggerisce nient’altro che un appartamento come altri all’interno del condominio, mentre appena varcata la soglia della porta d’ingresso, ai nostri occhi si rivela il testamento vivente di Giacomo Balla e della sua famiglia, la moglie Elisa, le figlie Luce ed Elica, tutti veri e propri artigiani dell’arte, a disposizione della creatività e di ciò che questa può generare.
In primis ci accoglie un lungo corridoio, dai colori tenui del giallo e del verde acqua, tutto dipinto con forme geometriche che come abilmente ci spiegherà la guida del MAXXI, derivano tutte dagli studi sui corpi danzanti in particolare l’opera “Duo”. Quel che stupisce è l’abilità con la quale Balla concilia l’utile con l’estetico, tutto infatti nella casa e fin dall’ingresso è funzionale ed allo stesso tempo onirico, fantastico.
Tale opera, presente nella stanza della figlia Luce, raffigura due sagome di persone che incrociandosi l’una con l’altra, nel movimento perpetuo, tanto caro a Giacomo Balla e ai testimoni del suo tempo durante gli Anni Venti del Novecento, disegneranno nello spazio forme geometriche astratte e saranno tali forme a venir ereditate dalla visione di Balla e della sua famiglia e riprodotte su tele, tessuti, telai, mobilio, maioliche e tutto quanto presente all’interno di questa fantastica officina creativa.
Dall’ingresso con la nostra guida accediamo subito al soggiorno, meraviglioso spazio ai nostri occhi, dove ogni oggetto racconta una storia, dal lampadario sul soffitto costruito con materiali dell’epoca moderna e dipinto con i colori della stanza sempre in forme geometriche ed in movimento. Abitano la stanza una miriade di cavalletti, di tutte le misure e forme, costruiti come ci dice la guida dallo stesso Balla e dalle sue figlie, agevoli, abili, funzionali e oggi delle vere e proprie opere d’arte anch’essi.
Tele e studi grafici adornano la stanza, due divanetti con tessuti anch’essi realizzati manualmente dalle figlie di Balla danno il senso di abitazione al luogo, a terra, le maioliche sono caratterizzate da un motivo geometrico e multicolore fantastico, alternato al rosa accesso.
Dal soggiorno ci spostiamo nelle singole stanze. Da un lato abbiamo la cucina ed il bagno, dall’altro invece le stanze da letto e lo studiolo rosso. E’ quest’ultimo il cuore pulsante della casa, lo studio creativo della famiglia, piccolo, rosso, intimo ed esplosivo allo stesso tempo, abitato da statuine, libri, una piccolissima scrivania e sedia con fogli a portata di mano per mettere per iscritto pensieri, fantasie, idee quindi ispirazioni creative.
Cucina e bagno sono anch’essi, come tutti gli spazi della casa, decorati e caratterizzati da una creatività pazzesca, le maioliche del bagno rivelano uno spazio quasi acquatico e anch’esso onirico, dai toni blu e gialli.
La cucina è un vero e proprio nido della casa, il simbolo del nido familiare, come ben suggerisce un quadro dipinto dalla figlia di Balla ed esposto in cucina che ritrae la famiglia in un momento di intimità, seduti tutti al tavolo ed intenti nelle loro attività quotidiano-creative.
Da qui s’intravvede una piccola fessura verso una stanza non aperta al pubblico ma affascinante nel suo solo nome: “La Stanza dei Rumori Continui”. Un piccolo cunicolo, tra il condominio di Balla e quello adiacente, donato alla famiglia in quanto nel tempo, la finestra della cucina è stata sottratta alla famiglia Balla per lavori condominiali e di risistemazione degli spazi.
Abbandonati gli spazi più funzionali della casa, si entra negli spazi più intimi di Casa Balla.
Entriamo così nella stanza della figlia Elica, scoprendo uno spazio anche qui bellissimo, dai toni gialli, caldi, aerei, con opere sullo sfondo di Elica che raffigurano nuvole, la passione che rimanda all’astronomia, tanto cara alla figlia di Balla, denominata in famiglia come il membro più con la testa fra le nuvole rispetto agli altri. Sulla stessa orma ed idea, molto suggestivo risulta il ballattoio, come lo definivano i membri della famiglia Balla, il letto con soppalco, dipinto e decorato anch’esso con maestria e suggestione.
Dalla stanza di Elica, adiacente è anche la stanza della figlia Luce, caratterizzata dai toni del verdino, con un tappetto geometrico che predomina al centro della stanza, anch’esso abilmente tessuto dalle figlie di Balla.
Le tele presenti in questa stanza sono di Luce stessa, e sono paesaggi e notturni, i due temi cari alla figlia di Balla che nel tempo si è allontanata dalla produzione artistica di tele astratte abbracciando la pittura paesaggistica.
Infine, si accede alla stanza di Balla e della moglie che nel tempo subendo vari usi, determinanti dalla storia di questa casa, ha perso il suo fascino rispetto agli altri spazi della casa che risultano più intatti e vere e proprie testimonianze dell’epoca che rappresentano.
Tutto questo perché, come ci spiega la guida, la casa è stata abitata dalle figlie di Balla fino alla loro morte ed entrambe l’hanno accudita curandola e proteggendola così da farla arrivare fino ai giorni nostri.
Le stanze e gli spazi più abitati dalle due sorelle hanno quindi mantenuto al meglio la loro vena artistica e quindi il tempo che esse stesse hanno vissuto testimoniandolo con la propria vita all’interno di questa casa, un po’ meno è successo per la stanza del padre Balla che dopo la sua morte ha così avuto vari usi compresa quella di magazzino.
Casa Balla, in conclusione, emerge come un vero ed autentico laboratorio di sperimentazione per l’artista Balla e la sua famiglia.
La Casa è un’officina, un universo in continuo moto di forme e colori. Un luogo magico di metamorfosi, una fucina creativa dove tutte le sostanze esplodono di colore e vitalità.
Le visite alla casa ad oggi sono sold out ma rimane aperta al pubblico fino al 5 novembre la mostra allestita al MAXXI “Casa Balla – Dalla casa all’universo e ritorno”.
L’intero progetto su Casa Balla è prodotto e realizzato dal MAXXI in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con il supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e il contributo di Banca d’Italia e degli sponsor Laura Biagiotti, Mastercard e Cassina.
Non vi resta che andare al MAXXI ed assaporare tutte le “sostanze sgargiantissime” del visionario Giacomo Balla.